Locanda dei Logi

Locanda dei Logi, situata nell’antico Borgo di San Donato, a pochi chilometri dal centro di San Gimignano, è un angolo di relax tra vigneti e boschi.

La Locanda occupa oggi quelli che anticamente erano la canonica e gli edifici adiacenti la piccola pieve romanica di San Donato le cui prime notizie risalgono al 971.

Lambita dalla Francigena e affacciata sui vigneti di vernaccia, la Locanda gode dell’abbraccio protettivo della riserva di Castelvecchio con la sua macchia mediterranea e il querceto misto a cerro e roverella, ed è un luogo ideale per un soggiorno all’insegna della tranquillità immersi nella natura. Il legame con la famiglia Logi, vignaioli in San Gimignano, la rendono un posto speciale dove fare un’esperienza sensoriale imperdibile alla scoperta di profumi, sapori e territorio.

La Locanda è costituita da un corpo centrale in cui si articolano 6 camere e gli ambienti comuni: la sala living, il bar e la sala degustazione. L’uso del cotto del legno e della pietra parlano del passato e della storia del luogo, i toni caldi dei materiali, dei marmi dei bagni di design e dei particolari in ottone dialogano con quelli della campagna circostante creando un filo di continuità armonico e avvolgente.

In un secondo edificio limitrofo si trova l’enoteca dove è possibile degustare e acquistare i vini del Colombaio di Santa Chiara.

Storia

La Locanda dei Logi è intimamente legata al vino, immersa com’è tra i vigneti di Vernaccia. I tre fratelli Logi, Giampiero, Stefano e Alessio che la conducono nascono come vignaioli e hanno fondato nel 2000 Il Colombaio di Santa Chiara.

Il recupero della Locanda, ovvero dei locali della canonica e degli edifici adiacenti all’antica Pieve di San Donato, prende avvio nel 2016 con l’intento di creare un luogo in cui condividere la passione per questo territorio.

Il progetto di restauro della Locanda dei Logi è stato curato dallo StudioMAM di San Gimignano fondato da Elena Masci, Andrea Andreuccetti e Lorenzo Malavasi. Il progetto è volto al mantenimento di un legame forte con la tipologia costruttiva degli edifici, consolidandone negli esterni le linee medievali, e seguendo negli interni una cifra stilistica che mette in primo piano l’uso di materiali legati alla zona, come cotto, legno e pietra declinandoli secondo un’idea che unisce l’architettura al design. Un progetto volto a far emergere l’unicità del luogo e la sua storia attualizzata secondo un linguaggio contemporaneo, caldo e funzionale.

La Pieve Romanica di San Donato

Documenti storici che forniscono brevi descrizioni della Chiesa e del borgo di San Donato ci riportano come antica denominazione del primitivo agglomerato quella di San Donato extra muros o San Donato de Castrotevere (di Castelvecchio).

La dicitura “extramuros” è data per distinguere il San Donato del contado dal San Donato al Santuccio, anticamente posto sulla via della fonti in San Gimignano. La prima notizia di San Donato è del 22 giugno 971: in essa si fa riferimento genericamente ad un “borgo o villa e chiesa”.